Inquietudine nascosta: La sindrome RLS

La sindrome delle gambe senza riposo (RLS - dal inglese Restless Leg Syndrom) è un frequente disturbo neurologico caratterizzato dall'impellente bisogno di muovere le gambe, unico apparente rimedio per trovare sollievo immediato.

Il bisogno di muoversi e le sensazioni spiacevoli si verificano quando si è a riposo e inattivi; quindi, tendono ad essere avvertite maggiormente di sera o durante la notte.

I sintomi variano da una sensazione di formicolio, crampi, irrequietezza o spasmi, fascicolazioni (piccoli movimenti involontari di fasci muscolari riferito come un fastidioso tremore che impone di muovere le gambe), più raramente dolore. Molto spesso i pazienti affetti da RLS soffrono di disturbi del sonno e delle relative conseguenze per la psiche.

I farmaci tradizionali per la RLS sono i farmaci ad azione dopaminergica che vengono usati per stimolare direttamente il recettore della dopamina. Questi, legandosi ai recettori del GABA (un neurotrasmettitore ad azione sedativa miorilassante anticonvulsivante), sono in grado di stimolare il rilascio di dopamina.

In casi di disturbo del sonno e ansia vengono generalmente prescritte le benzodiazepine. Più raramente si utilizzano gli antiepilettici, i quali potenziano l’azione del GABA. Solo in casi di forti dolori si prescrivono anche gli oppioidi.

La terapia farmacologica può dare sollievo a tutti i sintomi. Inoltre, dosi molto basse sono spesso sufficienti affinché non si verifichino effetti collaterali significativi.

I principi attivi della dopamina possono dare qualche effetto collaterale quali nausea, vertigini e sonnolenza.

Solo in rari casi si può osservare un effetto paradosso con un aumento del sintomo stesso.

Più raramente, invece, si innescano disturbi psichiatrici come disturbi percettivi, problemi comportamentali e una dipendenza dal gioco.

La Cannabis (THC) agisce positivamente sulla secrezione di dopamina. Questo favorisce un effetto miorilassante e ansiolitico, migliorando il sonno e l'umore e regolarizzando in modo naturale il sistema endocannabinoide del paziente.

La tipologia di Cannabis adatta al trattamento si presenta con alto contenuto di THC, come ad esempio nel caso di infiorescenza di cannabis.

L’ideale somministrazione potrà avvenire tramite assunzione di preparati in olio/capsule o vaporizzazione a seconda della immediatezza con la quale è ideale agire sul disturbo. Possibile anche l'assunzione mista. L'assunzione in tisana rimane un metodo poco pratico.

Con un solo preparato a base di Cannabis si hanno più benefici e tutti i comuni sintomi della RLS possono essere alleviati.

La Cannabis, a differenza dei farmaci tradizionali non ha effetti negativi permanenti nell’organismo, non crea dipendenza come spesso si crede ed ha una maggiore tollerabilità. Inoltre, gli effetti collaterali conosciuti sono pressoché minimi e ben gestibili.

Inoltre, l'effetto neuroprotettivo e la regolazione del sistema neurologico responsabile della comparsa dei sintomi è di grande beneficio e associato a possibili effetti stabili a lungo termine.

La Cannabis, inoltre, si presta a diverse tipologie di somministrazione: orale, per via respiratoria e dermatologica.

 Possibili, seppur rari, effetti secondari tra cui sonnolenza, confusione, secchezza di occhi e bocca.

A causa di una politica sanitaria sbagliata, spesso si verificano difficoltà di approvvigionamento nelle farmacie. 

Pazienti adatti al trattamento sono coloro che non hanno in anamnesi una cardiopatia con alterazioni del ritmo e pazienti con pregressi di attacchi psicotici importanti.

Per una prescrizione rivolgersi a medici che abbiano esperienza e competenza, indispensabile per poter inserire la Cannabis in un contesto medico del paziente spesso complesso.

Qualsiasi medico di base, privato, specialista ed ospedaliero può prescrivere la Cannabis su una ricetta medica “bianca”, se valuta necessaria la terapia tramite Cannabis medica in conformità alla legge 94/98. Seppur pochi, esistono promettenti studi sull'uso di Cannabis per la RLS.

  L’ impiego di Cannabis ad uso medico contro i sintomi della RLS non rientra specificatamente tra gli impieghi rimborsabili definiti dal decreto 9 novembre 2015. Solo nel caso di presenza di forte dolore alle gambe avvalorata dalla combinazione con una resistenza ai comuni farmaci antidolorifici, la prescrizione può essere rimborsabile.

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