Equilibrio e quotidianità con la Cannabis per pazienti con epilessia

L’epilessia è una malattia cronica caratterizzata dalla ricorrenza di crisi epilettiche, ovvero scariche anomale, massive e sincronizzate di una popolazione più o meno estesa di neuroni corticali. Quando tale condizione si associa ad altri deficit (cognitivi, ad esempio), si parla allora di Sindrome epilettica. 

I sintomi variano in base al tipo di crisi. Dal punto di vista clinico, infatti, distinguiamo crisi parziale e crisi generalizzata. Le crisi possono coinvolgere qualsiasi processo coordinato dal cervello.

Una convulsione può indurre la comparsa di sintomi quali: confusione temporanea, sguardo incantato, movimenti bruschi e incontrollabili di braccia e gambe, perdita di coscienza, sintomi psichiatrici. A seconda del tipo e della frequenza delle crisi, questi possono provocare delle restrizioni sociali e fisiche per persone colpite, fino al punto di essere gravemente invalidanti.

 La maggior parte dei pazienti (circa il 70%) affetti da epilessia potrà evitare la comparsa delle convulsioni assumendo farmaci antiepilettici: fenobarbitale, levetiracetam, valproato, fenitoina. In alcuni casi il farmaco potrà solo ridurre la frequenza o l’intensità delle crisi epilettiche.

 Tuttavia, il 30% dei pazienti presenta le caratteristiche della farmacoresistenza, per cui è necessaria una terapia personalizzata. 

  I farmaci antiepilettici possono causare alcuni effetti collaterali, che comprendono: affaticamento, senso di instabilità e vertigini, incremento in peso, perdita di densità ossea, perdita di coordinamento, problemi di linguaggio, di memoria e cognitivi. Gli effetti collaterali più gravi (osservati raramente) includono: depressione, pensieri e comportamenti suicidari, grave rash cutaneo, danno epatico. 

L'uso della Cannabis per il trattamento dell’epilessia è supportato da recenti studi clinici. La terapia a base di Cannabis riesce a ridurre la frequenza degli episodi di crisi epilettiche e a migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti dall’età infantile da encefalopatia epilettica. 
La terapia a base di Cannabis ha un effetto neuroprotettivo e antinfiammatorio. Tra i tanti altri effetti ricordiamo un effetto antiossidante neuronale, miglioramento del sonno e riduzione di ansia e vomito.

Più nello specifico, con la Cannabis si ha un controllo dei canali del Ca2+, nonché l’attivazione del sistema GABAergico, controllo sinaptico e un miglioramento della plasticità della membrana neuronale.

La possibilità di personalizzare per ogni paziente la propria terapia individuale rende questo farmaco molto pratico e sicuro. Le diverse possibilità di assunzione la rendono molto maneggevole. La tollerabilità della Cannabis per i pazienti è sempre molto alta. Inoltre, non ci sono effetti collaterali gravi e permanenti.

  Può capitare, seppur in rari casi, che ci siano delle interazioni della Cannabis con i farmaci tradizionali. 
Tuttavia, gli svantaggi sono soprattutto pratico/logistici piuttosto che clinici, infatti spesso si verifica una scarsa e difficile reperibilità del farmaco nelle farmacie. I costi elevati a carico delle famiglie possono rendere difficile la costanza della terapia.

  I pazienti adatti al trattamento sono soprattutto coloro che hanno mostrato una farmacoresistenza, ma anche pazienti già in terapia (alla quale può essere affiancata la Cannabis medica).

  Per la prescrizione di Cannabis terapeutica ci si può rivolgere a tutti i medici che abbiano esperienza e competenza, caratteristiche indispensabili per poter inserire la Cannabis nel quadro clinico, spesso complesso, del paziente.

  Per il mero aspetto prescrittivo qualunque medico può prescrivere la Cannabis su una ricetta medica “bianca”. Tuttavia, ad oggi, l’epilessia non è contemplata tra le patologie che rientrano in erogazione gratuita della Cannabis medicinale del decreto 9 novembre 2015.

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